L’Ue evita la recessione, ma persistono i venti contrari

Quasi un anno dopo che la Russia ha lanciato la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina, l’economia dell’UE è entrata nel 2023 su una base migliore di quanto previsto in autunno. Le previsioni intermedie invernali alzano le prospettive di crescita per quest’anno allo 0,8% nell’UE e allo 0,9% nell’area dell’euro. Per l’Italia si prevede nel 2023 una crescita dello 0,8%. E’ quanto emerso dalle previsioni economiche dell’inverno 2023, presentate dal commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni.

Nonostante gli shock avversi eccezionali, l’economia dell’UE ha comunque evitato la contrazione del quarto trimestre prevista nelle previsioni autunnali. Il tasso di crescita annuo per il 2022 è ora stimato al 3,5% sia nell’UE che nella zona euro.

La continua diversificazione delle fonti di approvvigionamento e il forte calo dei consumi hanno lasciato i livelli di stoccaggio del gas al di sopra della media stagionale degli anni passati e i prezzi all’ingrosso del gas sono scesi ben al di sotto dei livelli prebellici. Inoltre, il mercato del lavoro dell’UE ha continuato a registrare ottimi risultati, con il tasso di disoccupazione rimasto al minimo storico del 6,1% fino alla fine del 2022.

Tuttavia i venti contrari rimangono e sono molto forti. I consumatori e le imprese sono ancora alle prese con i costi energetici elevati e con un’inflazione alta. Con il persistere dell’inflazione, la Bce è determinata nell’aumentare i tassi di interesse, pesando sull’attività economica ed esercitando un freno agli investimenti.

La crescita prevista dalle previsioni intermedie invernali per il 2023 dello 0,8% nell’UE e dello 0,9% nell’area dell’euro è rispettivamente di 0,5 e 0,6 punti percentuali in più rispetto alle previsioni autunnali. Il tasso di crescita per il 2024 rimane invariato, rispettivamente all’1,6% e all’1,5% per l’UE e l’area dell’euro.

L’inflazione, dopo aver raggiunto il picco a ottobre, scenderà dal 9,2% nel 2022 al 6,4% nel 2023 e al 2,8% nel 2024 nell’UE. Nell’area dell’euro, si prevede un rallentamento dall’8,4% nel 2022 al 5,6% nel 2023 e al 2,5% nel 2024.

 

Breve appunto 

La Commissione europea pubblica ogni anno due previsioni globali (primavera e autunno) e due previsioni intermedie (inverno ed estate). Le previsioni intermedie riguardano il PIL annuale e trimestrale e l’inflazione per l’anno in corso e quello successivo per tutti gli Stati membri, nonché gli aggregati dell’UE e della zona euro.

La prossima previsione della Commissione europea sarà la previsione economica della primavera 2023, la cui pubblicazione è prevista per maggio 2023.

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