Come di consueto, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha tenuto il suo discorso di fine anno, l’ultimo del settennato.
Ricorda questi anni di presidenza come impegnativi, complessi, ma densi di emozioni. In particolare gli ultimi anni di pandemia, ribandendo la vicinanza ai parenti delle vittime e ricordando l’abnegazione dei medici e volontari. Ha parlato dei meriti della scienza e quindi del vaccino, uno strumento prezioso che consente di ridurre la gravità della malattia. Ha ringraziato tutti coloro che si sono vaccinati e che rispettano le regole anti Covid.
Non solo la pandemia, nel corso del discorso ha ricordato anche le sofferenze che l’Italia ha vissuto: la minaccia del terrorismo, i disastri naturali, i morti sul lavoro, i caduti e le donne vittime di violenza.
Nel suo discorso non fa bilanci o autocelebrazioni. “Non tocca a me dire se e quanto sia riuscito ad adempiere a questo dovere. Quel che desidero dirvi è che mi sono adoperato, in ogni circostanza, per svolgere il mio compito nel rispetto rigoroso del dettato costituzionale. È la Costituzione il fondamento, saldo e vigoroso, della unità nazionale. Lo sono i suoi principi e i suoi valori che vanno vissuti dagli attori politici e sociali e da tutti i cittadini.”- ha chiarito Mattarella.
Il Presidente inoltre si è soffermato sui giovani che si impegnano nel volontariato, che si distinguono negli studi, amano il proprio lavoro e hanno patito a causa di condizioni difficili ma risalgono la china imboccando una strada nuova. Tutti loro chiedono che il testimone non venga negato alle loro mani.
Immagine di copertina: Quirinale.it