Migranti, due navi Ong sono sottoposte a fermo amministrativo

Le Autorità italiane hanno sottoposto a fermo amministrativo, in applicazione del Decreto “Piantedosi” due navi della flotta civile di soccorso che operano nel Mediterraneo centrale.

A Lampedusa è stata sottoposta a un fermo amministrativo (con relativa sanzione pecuniaria) la nave MAREGO che, nel corso della sua prima missione a sud-ovest dell’isola lungo la pericolosissima rotta dalla Tunisia, aveva prima assistito diverse imbarcazioni in difficoltà,  recuperate da motovedette italiane, poi era stata costretta a intervenire giovedì pomeriggio in soccorso di 36 persone in pericolo di vita, sventando un tentativo di intercettazione e cattura in acque internazionali da parte della Marina militare tunisina.
Le Autorità italiane le avevano assegnato per lo sbarco il porto di Trapani (a 180 miglia nautiche di distanza e circa 36 ore di navigazione).
La MAREGO aveva fatto presente alle autorità che le persone soccorse a bordo erano molto provate, in condizioni psico-fisiche precarie, e andavano portate al più presto a terra. Di conseguenza ha fatto rotta sul più vicino porto di Lampedusa, dove nella notte tra giovedì e venerdì i superstiti sono sbarcati in piena sicurezza. Immediatamente è arrivata la notifica fermo e della multa di migliaia di euro per l’imbarcazione che non ha adempiuto alle indicazioni delle autorità italiana, ovvero di fermarsi nel porto di Trapani.

Fermo della SEA-EYE4

Nel porto adriatico di Ortona, dove era giunta dopo una navigazione di tre giorni, è stata invece fermata la SEA-EYE 4. A questa nave viene contestato  di aver operato un secondo intervento che ha salvato la vita ad altre 32 persone.

In una nota la Guardia Costiera specifica che l’unità dopo aver effettuato il primo intervento di soccorso in acque libiche, contravveniva all’impartita disposizione di raggiungere nel più breve tempo possibile il porto di Ortona, dirigendo invece su un’altra unità di migranti sulla quale, sotto il coordinamento di IMRCC Roma, stava già dirigendo in soccorso una motovedetta SAR della Guardia Costiera italiana. Il fermo è di 20 giorni.

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