E’ crisi diplomatica tra Italia e Francia sulla questione migranti, in particolare dopo il rifiuto italiano di concedere un porto sicuro alla Ocean Viking e lo sbarco della nave a Tolone (Francia).
Il ministro degli Esteri francese Gerardè Darmanin ha parlato di “conseguenze gravi per relazioni bilaterali”. Infatti, non è stato un semplice avvertimento: prima ha sospeso l’accoglienza prevista di 3.500 rifugiati attualmente in Italia, invitando tutti gli altri Paesi membri a seguire l’esempio; poi ha dato l’ok al “rafforzamento dei controlli alle frontiere”, dove “500 agenti sono già stati schierati”.
La premier Meloni in occasione della conferenza stampa per la presentazione del decreto “Aiuti” si è detta “molto colpita” dalla reazione francese. E ha aggiunto che solo quest’anno in Italia ci sono stati quasi 90 mila sbarchi, e quanto ai ricollocamenti ce ne sono stati solo 117, di cui appeno 38 in Francia. Secondo la Meloni c’è qualcosa che non va, in particolare manca la solidarietà all’interno dell’Ue.
In questa grave crisi diplomatica tra Italia e Francia, l’Ue cerca di mediare, tanto da convocare una riunione ad hoc sul tema migranti. La vice presidente della Commissione Ue Margaritis Schinas ha spiegato che “a Bruxelles si sta elaborando un piano di emergenza per risolvere le crescenti tensioni tra i Paesi dell’Ue su come affrontare i richiedenti asilo salvati in mare”.
Un passo indietro
Il governo italiano si era opposto a far sbarcare nei porti italiani centinaia di persone migranti a bordo di quattro navi delle ong, che si trovavano nelle acque al largo della Sicilia.
Il 4 novembre un decreto firmato dai ministeri dell’Interno, dei Trasporti e della Mobilità sostenibile e della Difesa – vietava alla nave Humanity1, della ONG SOS Humanity, di “sostare nelle acque territoriali italiane …oltre il termine necessario per assicurare le operazioni di soccorso ed assistenza nei confronti delle persone che versino in condizioni emergenziali ed il precarie condizioni di salute”;
analogo decreto fu adottato la sera del 6 novembre per la nave Geo Barents, della ONG Medici Senza Frontiere, secondo un metodo che potrebbe ripetersi anche nell’immediato futuro (altre navi con naufraghi a bordo sostano infatti al confine con le acque territoriali).
Nel frattempo l’Europa chiedeva al governo italiano di adempiere ai suoi doveri. “Sono degli obblighi legali e morali, le vite vanno salvate” e “c’è un obbligo legale anche per gli stati membri a farlo secondo il diritto internazionale indipendentemente dalle circostanze che hanno creato questa situazione”. dichiarava Anita Hipper, portavoce della Commissione europea, durante il briefing quotidiano con la stampa.
“Vorrei ribadire ancora una volta che secondo le regole internazionali ogni sforzo dovrebbe essere profuso per garantire che sia minimizzato il tempo in cui le persone restino a bordo di queste navi”, proseguiva Hipper: “Dovrebbero essere portare in porto sicuro anche tenendo conto delle circostanze che spesso sono diverse, ogni caso e diverso. Noi per parte nostra incoraggiamo tutte le autorità a collaborare per fornire un posto sicuro per tutte le persone che si trovano a bordo e concedere loro lo sbarco. a prescindere da circostanze diverse”.
Lo sbarco per decisione dei medici
Dopo giorni di stallo nel porto di Catania, martedì sera finalmente i 213 migranti bordo della nave Geo Barents di Medici Senza Frontiere sono sbarcati. La decisione è stata presa in relazione alle condizioni di vulnerabilità dei migranti, valutati dai medici. Più tardi, sempre martedì sera, sono sbarcati anche i 35 migranti a bordo della Humanity 1 di SOS Humanity. Rimaneva solo l’Ocean Viking con 234 sopravvissuti tra il 22 e 26 ottobre. La Commissione Ue pur non specificando, chiedeva all’Italia di far sbarcare i migranti nave Ocean Viking.
🚨 La Commissione europea chiede all’Italia di far sbarcare immediatamente i migranti a bordo della Ocean Viking. pic.twitter.com/mAdSpkDfLw
— David Carretta (@davcarretta) November 9, 2022
L’annuncio dell’attracco in Francia e l’attacco all’Italia
Giovedì il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha annuciato che la nave Ocean Viking della ong SOS Mediterranée poteva attraccare nel porto di Tolone. Dopo aver denunciato il comportamento del governo italiano definendolo come «inaccettabile e contrario ai diritti», Parigi ha deciso di sospendere l’accordo Ue sulla ridistribuzione dei migranti, invitando anche altri governi europei a fare lo stesso. Si tratta di un accordo firmato lo scorso giugno con l’allora ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che prevede il ricollocamento di circa 10 mila migranti ogni anno salvati nel Mediterraneo, tra i 18 stati membri e e quattro Paesi associati (Norvegia, Svizzera, Liechtenstein e Islanda).
“Con l’Italia si è rotta la fiducia”- ha dichiarato la segretaria di Stato francese agli Affari Ue Laurence Bonne a France Info. Bonne ha ricordato che Roma “si era impegnata nel meccanismo di solidarietà Ue” e che “i trattati si applicano al di là della vita di un governo, altrimenti se dovessimo cambiare ogni volta le regole sarebbe insostenibile. Per Bonne ” c’è stata una decisione unilaterale che ha messo vite in pericolo e che, del resto, non è conforme al diritto internazionale”.
La reazione del governo italiano
La premier Meloni si è detta molto colpita dalla reazione aggressiva della Francia. “La richiesta di isolamento dell’Italia tradisce una dinamica Ue curiosa. Si parla di solidarietà e condivisione…voglio sperare che non accada, non sarebbe intelligente” ha sottolineato Meloni, secondo la quale non bisogna isolare l’Italia ma gli scafisti. “Credo che valga la pena mettere insieme due numeri – ha aggiunto -: la nave Ocean Viking è la prima nave di una Ong che abbia mai attraccato in Francia con 230 migranti.”
Fonti
Asgi.it – “Appello della società civile al Governo: No ai respingimenti collettivi”
Pagellapolitica.it – “Sì, solo 117 migranti sbarcati in Italia nel 2022 sono stati ricollocati in Europa”
Sos Mediterranee comunicato stampa
Ansa.it
Immagine di copertina: Ocean Viking