Naufragio Concordia, 10 anni dopo

Era la sera del 13 gennaio 2012, quando la nave da crociera Costa Concordia, con a bordo 4 mila persone, iniziò a clinarsi e a imbarcare acqua a causa di un urto contro lo scoglio delle Scole. In quella tragedia persero la vita 32 persone. 

A distanza di 10 anni si ricordano le vittime e il notevole impegno dei soccorritori, dei tecnici e degli operatori che prestarono assistenza in un complesso scenario emergenziale. 

Le scarpe. Erano centinaia, fluttuavano nell’acqua. Le mani segate dalle corde. La paura negli sguardi vuoti dei passeggeri. Il terrore nei volti dei bambini indifesi”. E il rumore dell’acqua che entrava. Come un fiume che sta arrivando ma è lontano, non lo vedi ma sai che c’è“,  ricorda Mario Pellegrino, l’allora vice sindaco del Giglio, il primo a salire su quella nave per portare soccorso.

Quella del 13 gennaio – afferma il sindaco Sergio Ortelli – sarà per noi una giornata intensa nel ricordo di un evento che ci ha investito all’improvviso, segnando la nostra esistenza, ma allo stesso tempo che ci ha permesso di lanciare un segnale al mondo, che, oltre ad accendere i riflettori su quanto stava accadendo e sul nostro spirito di fratellanza e di accoglienza, ha avuto una prova di come abbiamo saputo affrontare una tragedia come quella che si era abbattuta sul Giglio, rilanciando l’immagine dell’Italia e della sua capacità di superare un momento che non aveva precedenti. Dopo dieci anni l’Isola del Giglio guarda avanti e questo sarà un momento per farlo tutti insieme, con chi tornerà qui dopo il naufragio e con chi è stato protagonista di quelle prime ore convulse, ma anche dei giorni e mesi successivi fino alla rimozione del relitto”.

 

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