Dieci milioni di bambini in Burkina Faso, Mali e Niger necessitano di assistenza umanitaria – il doppio rispetto al 2020 – soprattutto a causa dell’intensificarsi del conflitto, mentre quasi 4 milioni di bambini sono a rischio nei Paesi limitrofi a causa delle ostilità tra gruppi armati e forze di sicurezza nazionali che si estendono oltre i confini. E’ quanto emerso da un rapporto pubblicato da Unicef.
“I bambini sono sempre più coinvolti nel conflitto armato, vittime dell’intensificarsi degli scontri militari o presi di mira da gruppi armati non statali“, ha dichiarato Marie-Pierre Poirier, Direttore regionale dell’UNICEF per l’Africa occidentale e centrale. “Il 2022 è stato un anno particolarmente violento per i bambini del Sahel centrale. Tutte le parti in conflitto devono fermare con urgenza gli attacchi contro i bambini, le loro scuole, i centri sanitari e le loro case“.
Secondo i dati nelle Nazioni Unite, in Burkina Faso, il numero di bambini uccisi nei primi nove mesi del 2022 è triplicato rispetto allo stesso periodo del 2021. La maggior parte dei bambini è morta per ferite da arma da fuoco durante attacchi ai loro villaggi o a causa di ordigni esplosivi improvvisati o di residuati bellici esplosivi.
Conflitto armato
Gruppi armati che operano in vaste aree del Mali, del Burkina Faso e, in misura crescente, del Niger, utilizzano tattiche che includono il blocco di città e villaggi e il sabotaggio delle reti idriche. Secondo recenti proiezioni, oltre 20.000 persone nella zona di confine tra Burkina Faso, Mali e Niger si troveranno in una situazione di insicurezza alimentare di livello “catastrofico” entro giugno 2023.
I gruppi armati che si oppongono all’istruzione gestita dallo Stato bruciano e saccheggiano sistematicamente le scuole e minacciano, rapiscono o uccidono gli insegnanti. Oltre 8.300 scuole hanno chiuso in tutti e tre i Paesi perché prese di mira direttamente, perché gli insegnanti sono fuggiti o perché i genitori erano sfollati o troppo spaventati per mandare i figli a scuola. Più di una scuola su cinque in Burkina Faso è stata chiusa e il 30% delle scuole della regione nigerina di Tillaberi non è più funzionante a causa del conflitto.
Nel 2022 sono stati segnalati almeno 172 episodi violenti, tra cui attacchi da parte di gruppi armati, nelle aree di confine settentrionali dei quattro Paesi. In Benin, che è stato il più colpito, fino al 16% della popolazione è considerata a rischio, secondo una rete di monitoraggio regionale. Sia in Benin che in Togo, nove scuole nelle regioni settentrionali dei Paesi avevano chiuso o non erano più funzionanti a causa dell’insicurezza alla fine del 2022.
La crisi climatica
Le temperature nel Sahel stanno aumentando 1,5 volte più velocemente della media globale. Le precipitazioni sono più irregolari e intense, causando inondazioni che riducono i raccolti e contaminano le scarse riserve idriche. Nel 2022, le peggiori inondazioni degli ultimi anni hanno danneggiato o distrutto 38.000 abitazioni in Niger, che si colloca al 7° posto a livello globale nell’Indice di rischio climatico per i bambini dell’UNICEF.
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