Oxfam Italia: l’Italia non è un Paese per giovani

Un capitolo del rapporto Oxfam Italia intitolato “Disuguitalia 2020“, è dedicato ai giovani.

I giovani entrati nel mondo del lavoro in questi dieci anni, percepiscono un reddito più basso, se paragonato ai redditi che percepivano i loro genitori all’epoca dell’ ingresso nel mondo del lavoro.
Questo tipo di performace è attribuibile alla bassa crescita economica e poco inclusiva.

1 giovane su 10 in età tra i 18- 34 anni viveva nel 2018 in povertà assoluta

La ridotta intensità del lavoro e le basse retribuzioni hanno portato al fenomeno della povertà lavorativa, soprattutto tra i giovani.
Oxfam evidenza che nel 2018, 1 giovane su 10 in età tra i 18 e 34 anni viveva in povertà assoluta, un aumento di circa 6 punti rispetto al 2009.
Nel 2018 il 13% degli occupati tra i 18- 24 anni e tra i 25-29 anni era un working poor. Questi dati purtroppo sono destinati ad aumentare se non si attuano politiche in grado di abbattere queste gravissime distorsioni.

Da un punto di vista reddituale il trend delle retribuzioni che riguardano i più giovani di età 18- 29 anni mostra una costante riduzione più marcato rispetto alle altre classi di età.

In Italia è forte l’influenza familiare per il successo occupazionale dei figli

L’Italia è uno dei Paesi dove la mobilità integenerazionale è la più bassa a livello internazionale. La mobilità integenerazionale basata sul reddito da lavoro tende ad essere debole nei Paesi dove vi sono disuguaglianze di reddito più marcate. E’ il caso dell’italia, Usa e della Gran Bretagna. 

Inoltre, un quadro che viene dato da un recente studio, emerge un’Italia a bassa mobilità integenerazionale di ricchezza. In altre parole, i figli delle famiglie più povere tendono ad avere un profilo patrimoniale più basso, mentre i figli dei ricchi mantengono lo stesso profilo patrimoniale ricco e il 58% raggiunge anche livelli molto alti. Questo dimostra che vi è un ascensore generazionale bloccato  per le classi più povere. 

Le nuove analisi sulla persistenza generazionale sui redditi da lavoro in Italia, attribuiscono al fattore istruzione un peso minore. In particolare l’Italia si colloca tra i Paesi in cui vi è una forte correlazione tra le origini familiari e le retribuzioni lorde dei figli, a parità di titolo di studio conseguito. Questo significa che il peso delle famiglie influisce fortemente sul futuro lavorativo del figlio. 

In Italia, ad esempio, in media, il figlio di un dirigente ha, a parità di istruzione, un reddito netto annuo
superiore del 17% rispetto a quello percepito dal figlio di un impiegato.

La relazione Disuguitalia 2020 di Oxfam Italia la trovate qui 





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