Peacelink scrive a Mattarella: lo scudo penale viola la direttiva europea sulla tutela penale dell’ambiente

Il decreto “Salva Ilva” che verrà approvato in via definitiva tra poche ore e che reintroduce lo scudo penale viola la direttiva 2008/99/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008, sulla “tutela penale dell’ambiente”. Lo ha scritto Peacelink nella persona dell’attivista Alessandra Marescotti in una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che dovrà firmare la legge.

Qualche giorno Peacelink ha inviato un’altra lettera con 323 firme dove si chiedeva a Mattarella di non firmare la legge, alla luce dei dati epidemiologici dello Studio Sentieri,  recentemente aggiornati e pubblicati il 23 febbraio dall’Istituto Superiore della Sanità. A questa si è aggiunta anche la lettera dell’associazione culturale pediatri italiani.

Il testo della lettera 

Signor Presidente,
la nuova legge sullo SCUDO PENALE ILVA – che verrà approvata in via definitiva fra poche ore – viola la DIRETTIVA 2008/99/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 19 novembre 2008. E’ la direttiva sulla “tutela penale dell’ambiente”.
Viola gli articoli 3, 5 e 6.
All’articolo 3 si legge: “Ciascuno Stato membro si adopera affinché le seguenti attività, qualora siano illecite e poste in essere intenzionalmente o quanto meno per grave negligenza, costituiscano reati: (…) l’esercizio di un impianto in cui sono svolte attività pericolose o nelle quali siano depositate o utilizzate sostanze o preparazioni pericolose che provochi o possa provocare, all’esterno dell’impianto, il decesso o lesioni gravi alle persone o danni rilevanti alla qualità dell’aria, alla qualità del suolo o alla qualità delle acque, ovvero alla fauna o alla flora”.
All’art. 5 si legge: “Gli Stati membri adottano le misure necessarie per assicurare che i reati di cui agli articoli 3 e 4 siano puniti con sanzioni penali efficaci, proporzionate e dissuasive”.
All’art. 6 si legge: “Gli Stati membri provvedono affinché le persone giuridiche possano essere dichiarate responsabili dei reati di cui agli articoli 3 e 4 (…) La responsabilità delle persone giuridiche ai sensi dei paragrafi 1 e 2 non esclude l’azione penale nei confronti delle persone fisiche che siano autori, incitatori o complici dei reati di cui agli articoli 3 e 4”.
Per tale ragione le chiediamo di esercitare i poteri che le vengono conferiti dall’articolo 74 comma 1 della Costituzione Italiana.
Condividi