“Delle pene senza delitti”, il nuovo report che fotografa la drammatica situazione nel Cpr di Milano

Il 5 e 6 giugno i Senatori Gregorio de Falco e Simona Nocerino, accompagnati dagli assistenti collegate alla rete Mai più lager – NO ai CPR, hanno effettuato una visita ispettiva presso il Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Milano. Da questa visita è emersa una dettagliata istantanea, il report “Delle pene senza delitti“.

Dopo la pubblicazione del report i due senatori hanno presentato due esposti in Procura per i pestaggi del 25 maggio:  nel primo si ipotizza il reato di tortura aggravato in concorso e per lesioni e l’altro per il reato di rifiuto di atti d’ufficio e  si chiede il preventivo sequestro della struttura.

Il report 

Il lavoro fornisce dati aggiornati, racconta le storie di chi vi è stato trovato rinchiuso, ed insieme propone delle serie riflessioni sul senso di queste strutture.

Si segnalano situazioni di autolesionismo, pestaggi e disagio psicologico che portano, a volte, a tentativi di suicidio. In questi posti la dignità delle persone viene annullata, nella totale indifferenza delle istituzioni.

Nel report si registrano gravi carenze nella tenuta dei registri degli eventi critici e dei trattenuti. Del tutto carente è l’aspetto della procedimentalizzazione delle operazioni di accettazione dei trattenuti all’ingresso, con particolare attenzione alla valutazione delle condizioni di salute.

La lacuna più grave sul fronte amministrativo-gestionale è l’assenza di un protocollo d’intesa tra Prefettura e ASL, privando cosi i trattenuti del servizio sanitario nazionale.

Ma ad offrire un quadro inquietante del Cpr di Milano è l’assenza di un sistema di allarme nel caso un trattenuto abbia un malore. Infatti, è stato constatato dai due senatori il non funzionamento del citofono a chiamata. Al momento l’unico modo di attirare l’attenzione è quello di sferrare calci alla porta di ferro.

Sempre nell’ambito della tutela della salute, dalle testimonianze dei trattenuti è emerso che cibo arriva scaduto e, a volte avariato, quando si tratta di pesce.

Non meno importante è il diritto alla comunicazione con l’esterno per chi è privato della libertà. La situazione di isolamento forzato in atto nel CPR di Milano è stata oggetto di denuncia da parte di molte associazioni milanesi.

Per quanto riguarda l’igiene, il limite della decenza viene superata nei bagni, dove la sporcizia impera ovunque. Lascia perplessi l’ondivaga concezione della privacy, dato che non ci sono porte.

Nonostante il regolamento CIE preveda l’organizzazione di attività ricreative, sociali e religiose, nel CPR di Milano non risulta alcuna iniziativa in tal senso. Le giornate sono vuote, e riempite da sigarette e sedativi.

 

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Immagine di copertina: Mai più lager- No ai CPR 

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