In Iran, da settembre sono in corso delle proteste per chiedere verità e giustizia sulla morte di Mahsa Amini, arrestata dalla polizia morale perchè non indossava correttamente il velo. Il giorno dopo l’arresto, Mahsa è deceduta. Alcuni testimoni oculari sostengono sia stata picchiata nel furgone della polizia. La polizia iraniana ha negato le accuse, affermando che la donna aveva “sofferto di un improvviso arresto cardiaco“.
Il 16 settembre funerali si sono trasformati in una manifestazione di protesta. Tutt’oggi nelle strade delle città dell’Iran si sentono parole come “Donne, vita, libertà”, “No al velo obbligatorio”, ” No al turbante”.
Si tratta di una resistenza storica. In questi 43 anni della Repubblica islamica ci sono stati diversi modi per manifestare il proprio dissenso: attraverso l’utilizzo degli abiti colorati, rossetti brillanti e dei social media. Tutti questi atti sono stati accolti con la violenza e la prigione, tipici del regime iraniano. Da qualche anno infatti le intimidazioni nei confronti delle donne iraniane sono in aumento, a causa della tentata emancipazione femminile.
Le proteste
Le proteste sono iniziate subito dopo la morte di Mahsa Amini e poi gradualmente si sono diffuse in tutto il paese.
Molte donne in segno di protesta manifestano senza il velo in testa. “Questa è una rivoluzione femminile in Iran. Non è morta per noi. Sta diventando un simbolo di resistenza contro l’apartheid di genere“, ha scritto su Twitter la giornalista Masih Alinejad. Diverse donne hanno bruciato il velo davanti alle telecamere, mentre altre hanno diffuso video in cui si tagliano i capelli in segno di protesta contro la Repubblica islamica che ha imposto l’hijab alle donne.
This is a Women Revolution in Iran.
Hijab police killed #MahsaAmini for not wearing hijab properly. In response Iranian women are removed their hijab properly.She didn’t die for us. She is becoming a symbol of resistance against gender apartheid.
Say her nam.#مهسا_امینی pic.twitter.com/ur09ZObUy2
— Masih Alinejad 🏳️ (@AlinejadMasih) September 20, 2022
This is the first time since 1979 when we see women coming out to the streets in such large numbers To protest against compulsory hijab and gender apartheid regime. #MahsaAminii’s murder is a turning point for Iranians and the tipping point for the Islamic Republic.#مهسا_امینی pic.twitter.com/4lLDi64U4x
— Masih Alinejad 🏳️ (@AlinejadMasih) September 20, 2022
A scendere in piazza ci sono anche le madri che hanno sempre indossato il velo e anche lo chador, ma non vogliono che le loro figlie siano obbligate a metterlo e, tanto meno, che siano arrestate e uccise.
Le coraggiose donne iraniane bruciano il velo obbligatorio per protestare contro il regime. Da quando hanno ucciso Mahsa, in “Iran arde la fiamma della rivoluzione”, scrive su Twitter l’attivista Masih Alinejad.
Iranian women are burning their compulsory veil to protest against gender, apartheid regime.
Few months ago, Islamic republic killed #MahsaAmini for wearing inappropriate hijab.
Since that the flame of a revolution is burning in Iran. pic.twitter.com/Q8V7iWeBJe… https://t.co/wWxST1hrGM https://t.co/2wJo8IliJe— Masih Alinejad 🏳️ (@AlinejadMasih) March 14, 2023
Nelle piazze sono presenti generazioni diverse, perchè tutti hanno qualcosa da rivendicare: i giovani studiano ma non hanno prospettive di trovare lavoro; gli adulti che hanno lavorato tutta una vita sono consapevoli che la svalutazione del rial diminuisce drammaticamente il potere d’acquisto delle loro pensioni.
Le strategie del regime
Il regime iraniano mette in atto la repressione e la pena di morte. A Qom, una delle principali città sante dell’Iran, 150 chilometri a sud di Teheran, qualcuno ha avvelenato centinaia di bambine di 10 anni.
Heartbreaking;
For about three months, schoolgirls in different cities of Iran, especially in the city of Qom, have been facing symptoms of poisoning after inhaling a smell similar to the smell of fruit. Many of them were taken to the hospital.
However, the authorities of… https://t.co/0VBbQ64FL7 pic.twitter.com/yJvCLvws8d
— Masih Alinejad 🏳️ (@AlinejadMasih) February 24, 2023
Secondo l’agenzia Irna, il ministro dell’istruzione del regime islamico in Iran ha ammesso che l’avvelenamento degli studenti era intenzionale, nel tentativo di provocare la chiusura delle scuole femminili.
“L’avvelenamento delle studentesse è la vendetta del regime terroristico della Repubblica islamica contro le donne coraggiose che hanno sbandierato l’hijab obbligatorio. Vogliono fermare la rivoluzione di Women Life Freedom” – ha scritto l’attivista Masih Alinejad.
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Immagine di copertina: https://www.birgun.net/haber/ofkemiz-molla-rejimini-yikacak-403257
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