Proroga concessioni balneari, le riserve del Quirinale

Venerdì il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il dl Milleproroghe, approvato giovedì in via definitiva dalle Camere.
Sulla proroga delle concessioni balneari, Mattarella  però ha inviato una lettera al Parlamento con qualche riserva. “È evidente che i profili di incompatibilità con il diritto europeo e con decisioni giurisdizionali accrescono l’incertezza del quadro normativo e rendono indispensabili , a breve, ulteriori iniziative di governo e parlamento” – c’è scritto nella lettera del Quirinale. 

Secondo il Quirinale la proroga delle concessioni balneari fino a dicembre 2024  è in contrasto con la direttiva bolkestain, pena il rischio di una procedura di infrazione. 

Palazzo Chigi ha fatto sapere che il “rispetto alla norma che formalmente è in vigore, quanto richiamato dal Capo dello Stato meriterà attenzione e approfondimento da parte del governo nel confronto con le forze parlamentari”. 

Breve storia sulle concessioni balneari: la lettera di infrazione dell’UE

Il 3 dicembre 2020 la Commissione europea ha inviato una lettera di messa in mora all’Italia, dove si affermava l’illegalità del salva-spiagge (prevedeva il rinnovo automatico delle concessioni fino al 2033), perchè in contrasto con la normativa Ue.

A febbraio 2021 il governo ha replicato a Bruxelles, sostenendo la conformità della normativa nazionale in materia di demanio marittimo. Una risposta lacunosa, che non ha avuto alcun risposta dalla Commissione.

La sentenza del Consiglio di Stato

La questione è diventata ancora  più complicata per il governo quando a novembre 2021 il Consiglio di Stato ha annullato la proroga delle concessioni fino al 2033 e ha imposto di riassegnarle tramite bandi entro il 2023. Precedentemente, con la sentenza “Promoimpresa” del 14 luglio 2016, la Corte di giustizia europea aveva già stabilito l’illegittimità delle proroghe automatiche, perchè contrarie alla Bolkestein e al Trattato di Lisbona.

L’emendamento

Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, il 16 febbraio il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità l’emendamento al disegno di legge concorrenza relativo alle modalità di affidamento delle concessioni demaniali.

L’emendamento mira a migliorare la qualità dei servizi con conseguente beneficio per i consumatori, a valorizzare i beni demaniali e, al contempo, a dare certezze al settore. Il testo prevede che le concessioni in essere continuino ad avere efficacia fino al 31 dicembre 2023, mentre le gare partiranno dal 2024.

A luglio 2022 la Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge sulla concorrenza che all’articolo 3 introduce le gare per le concessioni balneari entro il 31 dicembre 2024.

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