Putin annuncia l’annessione delle quattro regioni ucraine

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato il decreto che annette le 4 regioni ucraine.

“Voglio che mi sentano a Kiev, che mi sentano in Occidente: le persone che vivono nel Lugansk, nel Donetsk, a Kherson e Zaporizhzhia diventano nostri cittadini per sempre“, ha affermato Putin, aprendo la cerimonia di firma dei trattati di annessione a Mosca delle quattro regioni ucraine.

L’Ucraina deve cessare il fuoco cominciato nel 2014, siamo pronti a tornare al tavolo dei negoziati. Ma la scelta” dell’annessione della popolazione delle quattro regioni ucraine non è più in discussione.
Difenderemo la nostra terra con tutti i mezzi a nostra disposizione.
L’Unione Sovietica è passata e non tornerà. Ma i russi che vivono al di fuori dei confini della Russia possono tornare alla loro “patria storica”.
L’amore per la Russia è un sentimento indistruttibile. Ecco perché anche i giovani nati dopo la tragedia della caduta dell’Unione Sovietica hanno votato” per l’annessione“, ha aggiunto Putin.

Secondo quanto scritto nei documenti, la decisione del presidente russo si basa su principi e norme universali del diritto internazionale, riconoscendo e confermando il principio di uguaglianza e autodeterminazione dei popoli sancito dalla Carta delle Nazioni Unite, e riguardo alla volontà popolare espressa in un referendum.

Lo scorso 21 febbraio Putin ha riconosciuto l’indipendenza delle repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk, nella regione del Donbass.

I referendum farsa per l’annessione alla Russia

Dal 23 al 27 settembre si sono svolti referendum sull’adesione alla Russia nella DPR e nella LPR, nonché nelle regioni di Zaporozhye e Kherson.

Secondo i risultati diffusi dal governo russo, l’annessione alla Federazione Russa ha vinto con il 99% dei voti a Donetsk, con il 98% a Luhansk, con il 93% a Zaporizhzhia e con l’87% a Kherson. Non potevano concludersi diversamente, dato che stiamo parlando di referendum farsa, non riconosciuti e  delegittimati da tutto l’Occidente.

Venerdì 30 settembre la risoluzione al Consiglio di sicurezza dell’Onu che condanna i “referendum” di annessione di diverse regioni ucraine da parte della Russia, è stato bocciato a causa del diritto di veto di Mosca. “Se la Russia usa il suo veto per proteggersi, allora ci rivolgeremo all’Assemblea generale per inviare un messaggio inequivocabile a Mosca”, ha dichiarato l’ambasciatrice americana  Linda Thomas-Greenfield. 

Cina e India si sono astenuti.
Siamo coerenti e chiari: la sovranità e l’integrità di ogni territorio vanno salvaguardate», ha detto il rappresentante. «La priorità è fare tutto il possibile per abbassare la tensione e portare le parti ai negoziati. Ogni iniziativa del Consiglio di sicurezza deve essere presa per facilitare una soluzione”- ha spiegato un funzionario di Pechino.
Entrambi si erano astenuti a febbraio, il giorno dopo l’invasione russa, quando Mosca aveva posto il veto in Consiglio a una risoluzione che denunciava la sua “aggressione” all’Ucraina.

 

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