Qatar, cosa sappiamo sulla presunta rete di corruzione all’interno delle istituzioni europee

L’indagine della magistratura belga sulla presunta rete di corruzione del Qatar all’interno del Parlamento europeo ha coinvolto per il momento diversi eurodeputati, funzionari e assistenti, in larga parte del Partito Socialista Europeo. Le accuse formali sono di riciclaggio di denaro, corruzione e associazione a delinquere. Il Politico scrive che potrebbe essere uno dei più gravi scandali presenti nelle istituzioni europee.

Ad oggi sono in stato di arresto la vicepresidente del Parlamento Ue, Eva Kaili; Pier Antonio Panzeri, ex europarlamentare del centro sinistra; Francesco Giorgi assistente e fondatore della ong Fight Impunity; Niccolò Figà-Talamanca, a capo della ong No Peace Without Justice.

La tesi di accusa è che il Qatar per coprire le sistematiche violazioni del diritti, abbia allestito una rete di corruzione che ha coinvolto una serie di funzionari delle istituzioni europee. in cambio di soldi e doni queste persone avrebbero influenzato alcune decisioni a favore del Qatar da parte del Parlamento europeo.

Per esempio è emerso che Kaili è stata una dei difensori più accesi del Qatar. Recentemente ha definito il paese un ” capofila nei diritti dei lavoratori ” dopo aver incontrato il ministro del lavoro del paese, nonostante le profonde preoccupazioni internazionali sulle condizioni dei lavoratori edili negli stadi.

Il Qatar respinge “categoricamente qualsiasi tentativo di associarlo ad accuse di cattiva condotta. Ogni associazione del genere è infondata e gravemente disinformata”. Il Paese, aggiunge la nota, “opera con canali istituzionali e nel pieno rispetto delle leggi e dei regolamenti internazionali»

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