Reddito di Cittadinanza, le proposte dei partiti per cambiarlo

Uno dei temi più dibattuti di questa calda campagna elettorale estiva è il reddito di cittadinanza. Se da un lato ha aiutato milioni di persone, dall’altro non si può dire con le politiche attive del lavoro. Vediamo cosa propongono i principali partiti nei loro programmi elettorali.

Il programma del centrodestra 

Il programma elettorale del centrodestra prevede la “sostituzione dell’attuale reddito di cittadinanza con misure più efficaci di inclusione sociale e di politiche attive di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro.”

La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, in un post su Facebook, ha specificato di volerlo sostituire con uno strumento a tutela dei soggetti effettivamente fragili: disabili, over 60 e famiglie con minori a carico privi di reddito.

La Lega nel suo programma ha inteso una riforma del reddito di cittadinanza che consiste in due punti:

  • per i percettori inidonei al lavoro, mantenere il sostegno al reddito, rivedendo i criteri di
    accesso e la scala di equivalenza, dando maggior peso al quoziente familiare, rimodulando
    gli importi in funzione delle differenti soglie di povertà assoluta (e quindi del potere d’acquisto) registrate sul territorio nazionale;
  •  per i percettori idonei all’attività lavorativa, la misura viene invece riformata trasformandola in un vero e proprio ammortizzatore sociale finalizzato all’occupazione. Corso di formazione, tirocinio e contrattualizzazione dei percettori a fine percorso, attraverso il coinvolgimento delle agenzie private del lavoro, delle associazioni datoriali e attraverso l’utilizzo di incentivi fiscali e contributivi per l’assunzione dei percettori.

Inoltre, si ritiene che l’ente preposto a erogare l’aiuto sia il Comune poichè conosce il cittadino e le sue reali necessità.

Il programma del centrosinistra 

Il Partito Democratico sostiene alcuni suggerimenti del Comitato scientifico per la valutazione del reddito di cittadinanza. In particolare ha indicato tre proposte: la revisione dei criteri con cui viene erogato l’aiuto; la riduzione dei 10 anni di residenza in Italia richiesta per accedere al sussidio; e infine la possibilità per i percettori di avere una parte del sussidio, nel caso si trovi un’occupazione.

Più ambiziosa è la proposta degli alleati, Europa Verde e Sinistra Italiana, che prevede un ulteriore rafforzamento della misura, in base alle previsioni del rapporto elaborato dalla commissione presieduta da Chiara Saraceno.

Il programma elettorale Italia Viva- Azione

Azione e Italia Viva propongono che il sussidio venga eliminato dopo il rifiuto della prima offerta di lavoro congrua e che ci sia un limite temporale di due anni per trovare un’occupazione. Successivamente l’importo dovrà essere ridotto almeno di un terzo e il percettore dovrà essere preso in carico dagli assistenti sociali.

Vista l’inefficienza dei centri per l’impiego, si propone di consentire alle agenzie di lavoro private di accedere ai dati dei percettori per poterli aiutare a cercare un impiego.

Inoltre è presto anche  il potenziamento della formazione dei percettori di sussidio, attraverso corsi obbligatori da pianificare in base al fabbisogno nazionale.

Infine occorre semplificare le regole per le procedure di attivazione di progetti che coinvolgono i percettori, prevedendo coperture di bilancio per le spese di strumentazione e di assicurazione.

Il programma del M5S

Il reddito di cittadinanza è stato uno cavalli di battaglia del M5S che, in questa tornata elettorale, correrà da solo. Nel programma elettorale sono previste misure per rendere più efficiente il sistema delle politiche attive, e il monitoraggio anti frode, che sono i due punti deboli della misura.

 

Per accedere a tutti gli approfondimenti del blog, abbonati qui. Per te un mese gratuito e poi potrai decidere se rimanere o lasciare senza impegni.

Condividi