Il nuovo report pubblicato dall’Intergovernmental Panel on Climate Change dell’Onu, conferma l’allarme della comunità scientifica circa la drammaticità dell’emergenza climatica in corso.
Molti cambiamenti osservati sono senza precedenti e alcuni irreversibili come l’innalzamento del livello del mare.
Tuttavia non tutto è irreversibile: la riduzione dell’anidride carbonica e dei gas serra limiterebbe il cambiamento climatico. Di conseguenza la qualità dell’aria migliorerebbe in tempi brevi, ma per la stabilizzazione delle temperature a livello globale occorrerebbero almeno 20-30 anni.
L’aumento della temperatura
Una delle conseguenze del riscaldamento globale è l’aumento delle temperature, legato alla crescita di Co2 e del metano. Di questi l’uomo è il principale produttore e responsabile.
Se non si agisce, nel report si prevede che nei prossimi 20 anni l’aumento della temperatura globale raggiungerà +1,5°C di riscaldamento, con conseguenza gravissime come ondate di caldo crescenti, stagioni caldissime. A 2°C di riscaldamento globale le temperature raggiungeranno la tolleranza critica per le colture e per la salute di tutti.
Le altre conseguenze
Non si tratta solo di temperature. Il cambiamento climatico sta portando già diversi effetti, e nel lungo andare saranno molto più evidenti e ancora più gravi.
Secondo il report, il cambiamento climatico sta modificando il ciclo dell’acqua. Questo porterà a precipitazioni più intense e inondazioni associate, nonché siccità più intensa in molte regioni.
Le aree costiere vedranno un continuo innalzamento del livello del mare contribuendo a inondazioni costiere più frequenti e gravi nelle zone pianeggianti ad erosione costiera. Mentre gli eventi estremi che si svolgevano ogni 100 anni, potrebbero verificarsi ogni anno.
Il riscaldamento amplificherà ulteriormente lo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte glaciali e la perdita del ghiaccio marino artico estivo.
L’influenza umana
E’ ormai nota e indiscussa l’influenza delle azioni dell’uomo sul cambiamento climatico, ma il rapporto mostra anche che le azioni umane hanno ancora il potenziale per determinare il futuro corso del clima.
“Stabilizzare il clima richiederà riduzioni forti, rapide e sostenute delle emissioni di gas a effetto serra, e raggiungere emissioni nette di CO2 pari a zero. Limitare altri gas serra e inquinanti atmosferici, specialmente il metano, potrebbe avere dei benefici sia per la salute che per il clima” – ha dichiarato il co-presidente del Gruppo di Lavoro I dell’IPCC, Panmao Zhai.
I prossimi appuntamenti sul clima
Il report è arrivato quasi alla vigilia di alcuni appuntamenti internazionali importanti. A fine ottobre i leader del G20 si uniranno a Roma e tra i temi più caldi c’è proprio la questione climatica.
A novembre Glasgow ospiterà la 26esima Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (COP26). Per l’occasione si uniranno oltre 30.000 delegati, tra cui Capi di Stato, esperti climatici e attivisti, per concordare un piano d’azione coordinato per affrontare il cambiamento climatico.
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