Russia, la prima donna politica transgender è costretta a rinunciare alla sua carriera

Yulia Alyoshina, capo della divisione regionale Altay del partito Civic Iniative, ha annunciato su Telegram che abbandonerà l’attività politica, a causa del divieto di “propaganda LGBTQ”, il disegno di legge recentemente approvata in prima lettura dalla Duma.

“Non mi sono mai impegnata in una tale propaganda, ma non riesco ad immaginare come portare avanti l’attività politica come donna transgender”- ha scritto Yulia su Telegram.  “Sono entrata in politica, progettando di lottare per i diritti e le libertà di tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro etnia, orientamento o persino dalle loro opinioni politiche; e ho lottato per loro. Ma penso di essere stata un po’ in anticipo sui tempi.” ha aggiunto. 

La legge che vieta “la propaganda Lgbtq”

Il 27 ottobre 2022 la Duma ha approvato in prima lettura l’inasprimento della legge contro la cosiddetta «propaganda Lgbt». Il disegno di legge in questione prevede sanzioni  per “propaganda di pedofilia” tra persone di qualsiasi età – da 200 a 800 mila rubli, e per “propaganda di relazioni non tradizionali” – da 50 a 400 mila rubli.

Inoltre, viene introdotta la responsabilità amministrativa per la diffusione di informazioni sull’omosessualità o  transgender tra i minori, punibile con una multa da 50 a 200 mila rubli.

 

 

Fonti

Meduza 

 

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