Siria, un raid americano ha ucciso il capo dell’Isis

La Casa Bianca ha comunicato che le forze speciali hanno effettuato un raid antiterrorismo contro il leader dell’ISIS, Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi. L’operazione è avvenuta a Idlib, nel Nord Ovest della Siria.

Stando alle fonti dell’Osservatorio dei diritti umani in Siria il bilancio delle vittime è di 13 persone, compresi bambini, tre donne e tre corpi irriconoscibili.

La guerra in Siria

La guerra in Siria è scoppiata nel marzo 2011 in seguito a una serie di proteste senza precedenti, per la democrazia nel Paese. I manifestanti chiedevano la fine del regime di Assad, che nel 2000 ha preso il posto del padre Hafiz al Assad, al potere dal 1971. Per reprimere le manifestazioni, le autorità hanno fatto ricorso alle forze di polizia e militari.Con l’intensificarsi degli scontri, tra i gruppi ribelli antigovernativi sono subentrati i fondamentalisti islamici sunniti. I ribelli sono appoggiati dalla Turchia, mentre  le forze governative di Assad dalla Russia, dall’Iran e dalle libanesi Hezbollah. In questo contesto l’Isis nell’agosto 2014 ha proclamato la nascita del califfato nell’area a ridosso della frontiera tra Iraq e Siria. 

A distanza di 10 anni nel Paese è in corso una crisi umanitaria. La forte recessione dell’economia siriana, l’aumento dei prezzi e il tasso di disoccupazione oltre il 50% hanno portato all’aumento della sicurezza alimentare. La pandemia ha aggravato ulteriormente la situazione. 

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