Il Parlamento sloveno ha legalizzato i matrimoni e le adozioni gay. Sono stati 48 i voti a favore, 29 i contrari. Il governo aveva sei mesi di tempo per dare seguito alla storica sentenza della Corte Costituzionale, che aveva definito discriminatorie le norme vigenti legate all’unione matrimoniale tra coppie etero e coppie omosessuali. Inoltre, con la stessa sentenza la Corte ha legalizzato l’adozione di figli da parte di coppie dello stesso sesso.
“Con la modifica della legge riconosciamo che le differenze non dovrebbero portare a discriminazioni. Finalmente la Slovenia si unisce a un certo numero di Paesi in Europa e nel mondo che hanno già concesso uguali diritti alle coppie eterosessuali e dello stesso sesso.”, ha dichiarato Simon Maljevac, segretario di Stato presso il Ministero del lavoro, della famiglia, degli affari sociali e delle pari opportunità.
Difatti, la Slovenia è il primo paese dell’Europa orientale a garantire a tutte le famiglie gli stessi diritti.
In Europa sono 22 i Paesi ad aver approvato la legge sul matrimonio egualitario: Olanda (2001), Belgio (2003), Spagna (2005), Norvegia (2009), Svezia (2009), Portogallo (2010), Islanda (2010), Danimarca (2012), Francia (2013), Regno Unito (2014 in Inghilterra, Galles e Scozia, 2020 in Irlanda del Nord), Lussemburgo (2015 ), Irlanda (2015), Finlandia (2017), Germania (2017), Malta (2017), Austria (2019), Svizzera (2022), Slovenia (2022) ) e Andorra (2022).
Molto diversa è la situazione in Italia. Da quasi due anni la Corte Costituzionale italiana chiede al Parlamento di riconoscere i diritti dei figli delle famiglie arcobaleno, ma niente da fare. L’Italia è uno dei 13 paesi europei su 27 che non ha ancora il matrimonio egualitario e con la vittoria della destra di Meloni il riconoscimento dei diritti LGBTI+ è sempre più incerto.