Sondaggio Pwc per Greenpeace: il 55% degli italiani è contrario all’aumento della spesa militare

Investire nella transizione energetica, fermare la corsa al riarmo, tassare gli extra profitti delle aziende fossili e dell’industria militare. E’ la fotografia scattata dal 11 al 16 gennaio dal sondaggio commissionato da Greenpeace a SWG. I risultati sono stati diffusi poche ore dopo la presentazione delle linee programmatiche del ministro della Difesa Crosetto.

La maggioranza degli italiani si schiera infatti contro l’aumento della spesa militare: il 55 per cento degli intervistati boccia la proposta del governo di portare il budget della Difesa al 2 per cento del Pil entro il 2028. Solo il 23 per cento è favorevole ad aumentare la spesa militare.

Il 53 per cento delle persone intervistate ritiene che alla luce dell’attuale situazione internazionale politica ed energetic, l’Italia debba investire “esclusivamente” (27%) o “in gran parte” (26%) nella transizione energetica. Solo il 22 per cento ritiene che il Paese debba puntare “in egual misura tra fonti fossili e transizione energetica”. Marginali le percentuali di chi vuole che l’Italia investa “in gran parte” (6%) o “esclusivamente” (3%) nelle fonti fossili.

Su registra una maggioranza schiacciante anche sulla proposta di tassare al 100 per cento gli extra profitti delle aziende del gas e del petrolio e utilizzare il ricavato per contrastare il caro bollette (80%) e investire in energie rinnovabili (76%).

Più di due italiani su tre (69%), inoltre, vorrebbero tassare anche gli extra profitti delle aziende della difesa. Solo il 12 per cento è contrario.

Per gli italiani la priorità è fermare il caro bollette

Il sondaggio conferma che per la maggioranza degli italiani la priorità è fermare il caro bollette e potenziare le energie rinnovabili. I risultati ci danno indicazioni inequivocabili anche su come finanziare questo cambio di rotta, ovvero tassando gli extra profitti di chi sta guadagnando da questo periodo di crisi: non solo le aziende fossili, ma anche quelle della difesa. Il nostro Paese deve smettere di investire nelle infrastrutture fossili e nelle armi.

 

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