In attesa che si faccia una legge nazionale che abbatti l’Iva del 22% sugli assorbenti e i prodotti igienico-sanitari femminili, alcune amministrazioni locali, più sensibili alle esigenze delle donne, si sono già attivati per favorire l’abbassamento o l’eliminazione dell’imposta nelle farmacie comunali.
Per capire quanto sia ingiusto questo Paese nei confronti delle donne e dei meno abbienti, basti pensare al tartufo, considerato un bene essenziale e tassato al 4%. Mentre il ciclo mestruale continua ad essere considerato un lusso, tassato al 22%.
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L’iniziativa dell’Anci Puglia e assessore regionale Rosa Barone
L’Anci Puglia e l’assessore regionale al Welfare, Rosa Barone, hanno inviato a tutti i sindaci e presidenti del consiglio una nota congiunta, in cui si invita a promuovere iniziative di sensibilizzazione per contenere le imposte sui prodotti igienico femminili, in modo da abbassarne i costi.
In particolare si chiede ai Comuni di verificare con le Farmacie Comunali la possibilità di applicare prezzi particolarmente contenuti e promozionali sui prodotti sanitari e igienici femminili ed ogni altra eventuale iniziativa per migliorare la disponibilità e l’educazione all’uso di questi prodotti da parte delle donne ed in particolare delle fasce più svantaggiate, e a sollecitare il Governo ed il Parlamento a prevedere un’immediata riduzione dell’aliquota, attualmente al 22%, per i prodotti igienico-sanitari femminili, per arrivare poi alla totale detassazione dei beni essenziali alla salute ed all’igiene femminile.
Vediamo cosa ne uscirà fuori.
Pontassieve
Dallo scorso marzo presso la farmacia comunale di Pontassieve (Firenze), i prodotti igienici femminili essenziali – assorbenti interni, esterni, coppette mestruali – sono in vendita senza la tassazione del 22% e con un ulteriore sconto applicato dal comune.
Firenze
Firenze è stata il primo Capoluogo di Regione ad aver eliminato la tassa sugli assorbenti presenti nelle farmacie comunali. La misura sarà valida fino al 31 marzo 2022. Anche se si spera che diventi una misura strutturale.
Altopascio
Ad Altopascio, comune di 15 mila abitanti in provincia Lucca, è stata avviata una vera e propria campagna di sensibilizzazione per spingere altre realtà commerciali, a partire dalla grande distribuzione, a eliminare l’imposta su dei beni essenziali, come i prodotti igienico-sanitari femminili.
Il comune inoltre ha provveduto ad eliminare del tutto l’iva sugli assorbenti e altri prodotti femminili presenti nella farmacia comunale.
Il Presidente di Farmacie Altopascio srl, Roberto Marchetti ha dichiarato: “Mi sembra molto importante che la farmacia comunale recepisca concretamente questo messaggio e apra la strada per abbattere la tampon tax. Vogliamo mettere in evidenza un fatto semplice: le necessità non possono essere tassate. E quindi abbiamo deciso di coprire il costo dell’Iva. E’ una scelta che si inserisce nell’obiettivo generale, come farmacia comunale, di rappresentare sempre più un presidio sanitario e sociale per il nostro territorio“.
FarmRete in collaborazione con le amministrazioni locali
Un altro esempio virtuoso è il Farm@Rete, il network di cinque società che gestiscono le farmacie comunali di San Miniato, Fucecchio, Castelfranco di Sotto, Montopoli in Val D’Arno e Santa Croce sull’Arno che, in collaborazione con le amministrazioni comunali, ha deciso di eliminare l’Iva sull’acquisto dei prodotti igienici femminili essenziali (tamponi interni, assorbenti igienici esterni, coppette e spugne mestruali) in tutte le farmacie comunali.
Carpi (Modena)
Da marzo nelle farmacie comunali di Carpi gli articoli per l’igiene femminile sono in vendita “senza IVA”. Il comune ha concordato con il gestore di scontare il valore dell’IVA su assorbenti e in generale “tutti i prodotti per l’igiene femminile legati al ciclo mestruale”. La differenza è a carico dell’Amministrazione comunale.
Cesano Boscone (Milano)
Il consiglio comunale della cittadina ha approvato una mozione contro la “tampon tax” che impegna il sindaco a controllare che le farmacie e i negozi del territorio possano applicare prezzi contenuti su prodotti sanitari e igienici femminili.
Il testo inoltre chiede alla Regione Lombardia che si impegni a contrastare il fenomeno della povertà mestruale, auspicando che i consultori pubblici possano distribuire assorbenti gratuitamente.
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Il ciclo mestruale in Italia rimane un lusso
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