Ex Ilva, gli attivisti annunciano un nuovo esposto in Procura con tutte le prove che attestano le violazioni di legge

Sabato 7 gennaio 2023 si è svolta la conferenza stampa “La grande bugia”, a cura di Veraleaks e Giustizia per Taranto. L’incontro si è svolto il giorno dopo l’entrata in vigore del decreto legge “Salva Ilva” che rispristina l’immunità penale e vuole limitare l’iniziativa della Procura di Taranto in merito al futuro dissequestro degli impianti dell’area a caldo del siderurgico.

Se dicono che il piano ambientale è stato attuato, che bisogno c’è di ripristinare l’immunità penale?
Perché si vuole fermare la magistratura che indaga nuovamente sull’inquinamento Ilva e vuole capire se il sistema dei controlli sui lavori di messa a norma degli impianti ha funzionato? Si chiedono gli attivisti.

Foto inedite che saranno presentate in procura, attestano il fallimento del piano ambientale, che impartiva alla fabbrica la conclusione della relativa prescrizione al 31 dicembre 2022.Centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti speciali  sono stoccati a nord della fabbrica, in un terreno senza contenimento,  inquinando la falda. Questi rifiuti dovevano essere smaltiti entro giugno 2017. La prescrizione poi è stata spostata nel 2020 e poi nel 2022. A gennaio 2023 quei rifiuti speciali sono ancora li, senza alcun contenimento. Questi cumuli dimostrano

La stessa cosa vale per i gas nocivi che vengono emessi dalle vasche di raccolta  loppa ai piedi di ogni altoforno in esecuzione.  Anche l’Ispra entrando in fabbrica si è resa conto che effettivamente  le pompe non funzionano.
Il montaggio dei filtri meros. C’è l’attestazione che buona parte dell’agglomerato non arriva ai filtri meros. La diossina quindi viene dispersa nell’ambiente, con gravi conseguenze sulla salute dei cittadini.

La risposta di Acciaierie d’Italia

In merito alla gestione dei rifiuti, Acciaierie d’Italia ha precisato che avviene tutto nel rispetto della normativa e nell’ambito degli interventi previsti dall’AIA.

“Attualmente è in corso un intervento di messa in sicurezza dell’area, propedeutica al completamento dello smaltimento/recupero del materiale residuo e che comporta la movimentazione dello stesso. L’area interessata dagli interventi è stata più volte oggetto di verifiche da parte del gruppo ispettivo, che ha constatato anche il rispetto delle opere di mitigazione previste e prescritte e l’assenza di contaminazione della falda acquifera” ha twittato l’azienda.

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