Taranto, nasce il Comitato Cittadino per fermare gli impianti dell’area a caldo dell’ILVA

Dopo l’incidente di sabato 4 luglio, le associazioni di Taranto hanno fondato il Comitato Cittadino per la salute e l’ambiente. Si tratta di un ente che tutela gli interessi collettivi e converge su finalità comuni, adottando la non violenza, la cittadinanza attiva, la gentilezza come metodologie di azione.

Le finalità del Comitato Cittadino

Le finalità generali sono le seguenti:

  • la tutela della vita e della salute pubblica
  • la difesa dell’ambiente
  • la progettazione dello sviluppo sostenibile e dell’ecoriconversione
  • la promozione della cittadinanza attiva e della partecipazione democratica
  • il diritto di accesso all’informazione
  • il buon uso del denaro pubblico
  • la segnalazione alle autorità competenti di tutte quelle situazioni a cui vengono lesi gli interessi collettivi tutelati dal Comitato.

Per quanto concerne le finalità specifiche:

  • il fermo degli impianti ILVA sottoposti a sequestro per il rischio inaccettabile che essi costituiscono per la salute pubblica e l’ambiente
  • la costituzione di un Osservatorio Mortalità in tempo reale e disaggregato per quartieri a Taranto
  • la bonifica e riconversione dell’area ILVA
  • la definizione di un piano strategico di riassorbimento delle maestranze ILVA
  • la rivendicazione della partecipazione ai processi decisionali in campo ambientale e civile così come previsto dalla Convenzione di Aarhus e da ogni altra normativa nazionale e internazionale.

Tra gli impegni presi dal Comitato vi è l’attuazione effettiva ed efficace della sentenza  di condanna dello Stato italiano da parte della CEDU. Nel merito il Governo non ha ancora fornito tutte le informazioni necessarie per l’esecuzione della sentenza depositata il 24 gennaio 2019, con la quale la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo  accolse il ricorso di 180 cittadini di Taranto, vittime della mancata adozione di misure volte a tutelare il diritto a vivere in luogo salubre.
L’altro impegno riguarda l’attuazione dell’articolo 29 decies, comma 9 e 10, del dlgs 152/2006 (Codice dell’Ambiente) e per la rimozione di tutte le norme “salva-ILVA” che ne ostacolano l’attuazione.

Come aderire

Per aderire basta compilare questo form. 

Nel frattempo, da fonti giornalistiche, si apprende che la Procura di Taranto ha aperto un’inchiesta, momentaneamente contro ignoti. In queste ore i carabinieri del nucleo NOE stanno effettuando i rilievi  ed accertamenti per individuare gli eventuali responsabili e cause.

Immagine di copertina: www.peacelink.it

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