Save the Children in vista della Giornata Internazionale Contro la Tratta di Esseri Umani, celebrata il 30 luglio di ogni anno, ha diffuso l’XII edizione del rapporto “Piccoli Schiavi Invisibili”.
La tratta degli esseri umani è ancora uno dei mercati illeciti più diffusi e proficui in tutto il mondo, insieme al traffico di droga e armi. In Europa 1 vittima su 4 è minorenne. I soli casi accertati nel 2020, che hanno dato luogo a procedimenti giudiziari e condanne, riguardano 109.216 vittime, un numero che non rappresenta le proporzioni reali del fenomeno in gran parte sommerso.
Il traffico di esseri umani in Europa
In Europa, si stima che il traffico di esseri umani produca in un anno 29,4 miliardi di euro di profitti. Ben un quarto dei soli 14.000 casi identificati riguardano vittime minorenni, intrappolate in gran parte nello sfruttamento della prostituzione arrivando al 64%.
In Italia, i casi emersi e assistiti nel 2021 dal sistema anti-tratta erano 1.911, con 706 nuove prese in carico nel corso dell’anno, in gran parte di sesso femminile ovvero il 75,6%, mentre i minori rappresentavano il 3,3% del totale (61).
La forma di sfruttamento prevalente è quella sessuale con il 48,9%, seguita dallo sfruttamento lavorativo che arriva al 18,8%.
Tra i paesi di origine delle vittime prevale la Nigeria con il 65,5%, seguita da Pakistan con il 4,5%, Marocco con il 2,6%, da Gambia con il 2,5% e Costa d’Avorio con il 2,3%.
La principale motivazione che spinge le donne alla tratta e allo sfruttamento è legata al conteso di povertà, fragilità e disgregazione familiare. Questi fattori facilitano l’adescamento e il miraggio di potersi fare carico economicamente dei propri familiari una volta giunte in Italia con la falsa promessa di un lavoro regolare, che si trasforma invece nello sfruttamento.
Tra i gruppi maggiormente a rischio di sfruttamento, soprattutto sessuale, in Italia, desta allarme una presenza in crescita delle giovani donne e minori ivoriane. Il fenomeno riguarda il 4,6% delle 130 donne e ragazze con figli minori (161) che risultano assistite dal sistema anti-tratta italiano all’8 giugno 2022 e che sono in aumento, due volte vittime dello sfruttamento, degli abusi e spesso di ricatti estremi che fanno leva sulla loro condizione di madri particolarmente vulnerabili. Nel 45,4% dei casi hanno tra i 18 e i 25 anni, ma c’è anche chi ne ha meno di 17.
Il fenomeno dell’e-trafficking
Le organizzazioni criminali utilizzano sempre di più i canali alternativi, come gli ambienti digitali, creando un vero e proprio sistema di e-trafficking. Si tratta di chat online, social media, agenzie di collocamento online, siti web di assistenza all’immigrazione contraffatti per reclutare potenziali vittime, forum sul dark web, pagamento dei servizi legati allo sfruttamento tramite criptovalute. Questi canali possono riguardare anche altre forme di sfruttamento, oltre quello sessuale e lavorativo.
Nel 2021 in Italia si sono stati registrati 5.316 casi di pedopornografia trattati dalla Polizia Postale, con un aumento del 47% rispetto al 2020, e 531 minori vittime di adescamento online, con una concentrazione di casi nella fascia 10-13 anni.
“Il fenomeno della “tratta digitale” si è affermato particolarmente nel periodo dell’emergenza Covid. Se i criminali hanno saputo cogliere molto rapidamente le opportunità del digitale, le autorità di competenza e la rete di protezione devono oggi fronteggiare diverse sfide nel cercare di contrastare il fenomeno. Dobbiamo rafforzare gli strumenti di monitoraggio e conoscenza dell’e-trafficking e dello sfruttamento indoor, coinvolgendo istituzioni nazionali, sovranazionali e internazionali e organizzazioni indipendenti attive nella protezione dei minori” ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.