Il 3 gennaio 2023 il Consiglio di Stato ha ritenuto legittima la decisione del governo turco di ritirarsi dalla Convenzione di Istanbul, rigettando quindi tutti i ricorsi. Pertanto, la Turchia è ufficialmente uscita dalla Convenzione di Istanbul.
Le associazioni non si arrendono: hanno promesso di arrivare alla Corte europea dei diritti dell’uomo per far sentire la loro voce.
Il 21 marzo 2021 la Turchia è uscita dalla Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne, nonostante sia stata la prima a ratificarla. Il trattato obbliga i paesi firmatari ad adottare una legislazione che combatte la violenza domestica, gli stupri e gli abusi sulle donne.
Danıştay İdari Dava Daireleri Kurulu, İstanbul Sözleşmesi’nden çekilme kararını “hukuka uygun” buldu.
İstanbul Sözleşmesi’nden çekilme kararı verenleri göndereceğiz; İstanbul Sözleşmesi’ni uygulatarak kadın cinayetlerini durduracağız! pic.twitter.com/FEPtaqRl1Q
— Kadın Cinayetlerini Durduracağız Platformu (@KadinCinayeti) January 2, 2023
Ogni giorno in Turchia una donna è vittima di femminicidio
In Turchia, il numero di femminicidi registrati dalla piattaforma turca “We will Stop Femicide” è aumentato del 23% tra il 2020 e il 2022. Con l’uscita della Turchia dalla Convenzione di Istanbul le violenze sono aumentate, denunciano le associazioni.
Nel 2022 sono state uccise 334 donne e sono state registrate altre 245 morti sospette. “ Si tratta di un ulteriore aumento rispetto al 2021 che è stato già un anno terribile. Questo significa che ogni giorno in Turchia una donna viene uccisa da un uomo. Ma siamo convinti che la cifra reale sia molto più alta dei dati che raccogliamo” ha dichiarato Melek Önder di “Noi fermeremo il femminicidio”.
Nel 2022, la metà delle donne è stata uccisa per aver chiesto il divorzio. Il 46% è caduto sotto i colpi del coniuge.
Il governo turco vuole sciogliere l’associazione “We Will Stop Femicide”
Il governo turco vuole far chiudere “We Will Stop Femicide Platform”, una delle principali associazioni per i diritti delle donne della Turchia, per “attività immorali”.
Oggi l’associazione vanta circa 750 membri attivi, fornisce sostegno legale alle vittime di violenza domestica e raccoglie i dati sui femminicidi del Paese. Le attiviste si sono date appuntamento all’11 gennaio davanti al tribunale di Çağlayan dove si terrà la terza udienza.
📌Derneğimize açılan kapatma davasının 3. duruşması için 11 Ocak saat 10:00’da Çağlayan Adliyesi’ndeyiz.
Kadın Cinayetlerini Durduracağız Platformu Derneği
Hukuksuz Davalarla Kapatılamaz pic.twitter.com/44aebviUrN— Kadın Cinayetlerini Durduracağız Platformu (@KadinCinayeti) January 2, 2023
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