E’ passato un anno dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina. La guerra voluta da Putin sta provocando migliaia di morti, feriti e tanta distruzione. Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) si registrano 18.955 vittime civili nel Paese: 7.199 morti e 11.756 feriti. Ma si tratta di cifre che purtroppo cambiano di giorno in giorno.
“Ho preso la decisione per un’operazione militare. La Russia non farà lo stesso errore due volte nel compiacere l’Occidente. Chiunque tenti di crearci ostacoli e interferire in Ucraina sappia che la Russia risponderà con delle conseguenze mai viste prima. Siamo preparati a tutto. […] Smilitizzeremo, libereremo ed elimineremo il nazismo in Ucraina con una operazione militare speciale“. Con queste parole il presidente russo Vladimir Putin all’alba del 24 febbraio 2022 ha annunciato l’inizio della guerra in Ucraina.
L’aggressione russa
Come scrive l’analista dello IAI Nona Mikhelidze l’aggressione russa non è iniziata nè nel 2022 e nè nel 2014 con la guerra nel Donbass e l’annessione russa della Crimea. La Russia per secoli ha portato avanti una guerra coloniale con l’Ucraina con l’intento di cancellare la sua identità nazionale.
Gli ucraini chiamati “piccoli russi” sono stati definiti come un “popolo inferiore”. Putin durante il discorso del 21 febbraio 2022 ha definito l’Ucraina “non una vera nazione, ma uno stato fantoccio alle dipendenze dell’Occidente”. Con una certa convinzione che ha stupito gli esperti, ha dichiarato che “l’Ucraina non ha mai avuto una tradizione stabile come nazione a sé stante» e che è stata sostanzialmente inventata dal Partito Comunista dell’Unione Sovietica all’inizio del Novecento: “L’Ucraina moderna è stata interamente e completamente creata dalla Russia”.
Non è la prima volta che Putin ha espresso questo idee distorte. Lo fece anche nel 2014 in occasione dell’annessione della Crimea. Lo ha ribadito anche in un suo saggio, sostenendo che l’Ucraina appartiene alla Russia e che la formazione di un’entità nazionale è un progetto anti russo. Putin vuole negare all’Ucraina un’identità di nazione indipendente
L’invasione russa in Ucraina è un tentativo di Putin di reimporre un sistema di potere imperiale sui paesi vicini alla Russia. La Russia che Putin rievoca coincide prima con l’impero russo e poi con con quello sovietico.
Il fallimento della guerra-lampo di Putin
Diversi analisti ritengono che l’intento iniziale di Putin fosse una guerra lampo per cacciare il presidente ucraino Zelensky e inserire un nuovo presidente filo russo come Yanucovich e rendere l’Ucraina uno stato fantoccio come la Bielorussia. In realtà l’operazione è fallita per la forte resistenza degli ucraini, e per un esercito russo demotivano e poco preparato ad affrontare una guerra.
“Il presidente Putin pensava di poter distruggere l’Ucraina e dividerci, ma ha sottovalutato la determinazione del popolo ucraino a difendere la propria patria e ha sottovalutato la nostra unità” ha dichiarato il segretario generale della Nato Stoltenberg.
Il fallimento della guerra lampo però ha prolungato la guerra, che diventa sempre più logorante e brutale, colpendo indistintamente qualsiasi obiettivo, compresi i civili.
Le sanzioni dell’Occidente
L’Occidente che ha condannato l’invasione, risponde con le sanzioni economiche e finanziarie e con l’invio di armi. Le misure prendono di mira i beni e i conti degli oligarchi e degli esponenti della Duma favorevoli all’invasione dell’Ucraina. Gli Usa e Gb hanno bloccato le importazioni di gas e petrolio dalla Russia. Sono stati congelati i beni della Banca centrale russa, limitando la sua capacità di accedere a 630 miliardi di dollari delle sue riserve. Alcune banche russe sono state eliminate dallo Swift. Gli Stati Uniti con il Regno Unito, l’UE e il Canada hanno bandito tutti i voli russi dal proprio spazio aereo e hanno bloccato l’importazione di una serie di prodotti tecnologici e alimentari.
L’Europa sta cercando di smarcarsi dalla dipendenza del gas russo. Ha posto il divieto di importazione di carbone dalla Russia; il divieto di importazione di petrolio dalla Russia, con limitate eccezione; il tetto sui prezzi relativo al trasporto marittimo del petrolio pari a 60 dollari al barile; il divieto di esportazione verso la Russia di beni e tecnologie nel settore della raffinazione del petrolio; il divieto di effettuare nuovi investimenti nel settore energetico e minerario della Russia.
L’Occidente risponde anche con l’invio di armi per rafforzare la resistenza ucraina. Il presidente Biden, in visita a Kiev, oltre a confermare il sostegno americano all’Ucraina, ha promesso altri 500 milioni di dollari in aiuti al Paese. Il pacchetto di assistenza consisterà in più equipaggiamento militare, come giavellotti, obici e munizioni di artiglieria.
La Nato
Con l’invasione russa in Ucraina è iniziata una nuova fase dell’Alleanza, basata principalmente sulla deterrenza e difesa collettiva dell’Europa. I paesi alleati quindi stanno valutando come attrezzarsi per difendere la propria sicurezza collettiva nel nuovo quadro strategico. Uno dei punti riguarda la spesa militare, ovvero il parametro del 2% .
In risposta all’invasione russa dell’Ucraina, l’Alleanza ha rafforzato la sua presenza difensiva nella parte orientale dell’Alleanza con più truppe, aerei e navi. Si tratta del più grande riposizionamento di truppe dalla fine della Guerra Fredda.
L’allargamento della Nato è inoltre condizionato dalla situazione in Ucraina: da un parte l’Alleanza ha accolto con favore la partecipazione della Svezia e Finlandia, dall’altra ha assunto cautela rispetto a qualsiasi ipotesi di adesione dell’Ucraina, nonostante le pressanti richieste di Zelensky a inizio guerra.
E la Cina?
Dallo scoppio della guerra, la Cina è stata più volte interpellata per cercare di mediare tra le parti, ma Pechino mantiene una posizione ambigua. La Cina si trova a districarsi tra le relazioni strategiche con la Russia e gli ingenti scambi con l’Occidente, in particolare Stati Uniti e Unione Europea.
La posizione ufficiale della Cina è stata riassunta in cinque punti dove ritiene fondamentale il rispetto della sovranità e l’integrità dei paesi, sostiene “una sicurezza comune, globale, cooperativa e sostenibile” e nel merito parla dell’espansione verso est della NATO e delle “legittime richieste di sicurezza della Russia dovrebbero essere prese sul serio e adeguatamente affrontate.” E infine sostiene e incoraggia tutti gli sforzi diplomatici.
La Cina si è astenuta il 2 marzo 2022 nel votare una risoluzione dell’Assemblea generale, dove si condannava l’invasione della Russia. Ha definito “scandalose” le sanzioni contro la Russia. Lo ha fatto per bocca del viceministro degli Esteri, Le Yucheng, che si è anche schierato con Mosca sulla Nato, affermando che l’alleanza non dovrebbe espandersi ulteriormente verso Est, costringendo una potenza nucleare come la Russia “in un angolo”.
Il 19 febbraio il capo della diplomazia del Partito comunista cinese Wang Yi alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco ha “sorpreso” con la dichiarazione “La guerra in Ucraina deve finire”, non si è espresso sul come, ma ha anticipato che a breve verrà presentata una nuova proposta.
Il 22 febbraio il capo della diplomazia cinese, Wang Yi, ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin a Mosca. Wang Yi ha dichiarato che le relazioni tra Cina e Russia hanno resistito alle pressioni esercitate dalla comunità internazionale e si sono ulteriormente rafforzate.
La preoccupazione dell’Occidente è che la Cina possa inviare alla Russia armi e munizioni, per sostenere direttamente la guerra in Ucraina. Al momento non ci sarebbero prove, ma se il segretario di Stato americano Blinken ha accusato direttamente la Cina, molto probabilmente gli Stati Uniti sono venuti a sapere che ci sono almeno delle discussioni in corso.
Western countries have received intelligence in recent weeks that China may end arms restrictions on Russia, according to U.S. and European officials, although it appears that China has not yet made a final decision.
— MAKS 22🇺🇦 (@Maks_NAFO_FELLA) February 23, 2023
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Fonti
https://www.affarinternazionali.it/rivista-speciale-guerra-in-ucraina/
https://www.nato.int/
https://www.consilium.europa.eu/it/infographics/eu-sanctions-russia-ukraine-invasion/
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Immagine di copertina: ambasciata dell’Ucraina in Germania