Vediamo cosa prevedono i relativi programmi elettorali dei principali partiti e coalizioni.
Centro destra
Fratelli d’Italia propone di favorire l’incremento del numero di laureati in Italia, la riforma del 3+2, la riforma del diritto allo studio, l’incremento di alloggi, presidi medici e servizi sanitari essenziali per gli studenti fuorisede. C’è anche la tutela del diritto allo studio tramite il rafforzamento delle borse di studio per i più meritevoli e la reintroduzione e il potenziamento del sistema del prestito d’onore per gli studenti universitari. il rafforzamento dei percorsi di orientamento post-laurea e di incontro tra neolaureati e imprese. Per l’accesso alle facoltà a numero chiuso si propone una riforma del sistema, che preveda la selezione a partire dal secondo anno di corso. Per la ricerca sono previsti più fondi, digitalizzazione e trasferimento tecnologico. Favorire la sinergia tra università e privati in ambito di ricerca e brevetti. Programmazione decennale dei finanziamenti a ricerca e innovazione. Rilancio della figura del ricercatore.
Anche Forza Italia propone il potenziamento dei diritto allo studio, la promozione di iniziative che incentivino il rientro dei cervelli e la programmazione dei percorsi di studio delle professioni sanitarie in sintonia con le esigenze del fabbisogno reale.
La Lega propone, oltre al diritto allo studio con il potenziamento delle borse di studio, la riformulazione della procedura di accesso alle facoltà sanitarie, prevedendo un sistema ad “accesso libero”, cioè senza un test di sbarramento iniziale, ispirato al modello francese. Tra le altre proposte c’è anche la riduzione del precariato, l’aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo, iniziative volte a evitare la figa dei cervelli e sinergie tra università e imprese.
Movimento Cinque Stelle
Il M5S vuole proseguire con l’aumento dei fondi per università e ricerca, l’ampliamento della no tax area, e delle borse studio, e un ripensamento dei criteri delle procedure di valutazione di tutta l’attività universitaria e di ricerca. In merito al reclutamento dei docenti, occorrono norme più trasparenti sui concorsi e lotta agli abusi. Pertanto, in questa prospettiva, è necessario rivedere l’attuale normativa modificando i parametri di valutazione che attualmente sono quantitativi e non qualitativi.
Centro sinistra
Come gli altri partiti, il programma del Partito Democratico espone generici intenti senza particolari dettagli su metodi e cifre:
«Vogliamo investire nella ricerca e nell’innovazione per superare le inefficienze e i problemi strutturali di bassa produttività del “Sistema Italia”» […] «Vogliamo rafforzare la ricerca e ridisegnare le politiche che collegano ricerca, innovazione e imprese, nonché l’accesso alla conoscenza come bene pubblico. La modulazione degli incentivi fiscali rappresenta un’importante leva da utilizzare per sospingere cittadini e imprese verso l’innovazione e la sostenibilità.»
Più Europa parla di un forte aumento degli investimenti di università e istituzioni pubbliche in ricerca di base e applicata fino a raggiungere l’1,5% del PIL (ad oggi è allo 0,5%).
Alleanza Verdi Sinistra pone l’obiettivo del 3% del PIL in istruzione e ricerca.
Azione e Italia Viva
Le proposte del “Terzo Polo” riguardano il supporto degli studenti fuorisede, in particolare di carattere abitativo, l’aumento dell’attrattività internazionale degli atenei italiani, l’avvio di un programma di reclutamento dei docenti e ricercatori, la creazione di una rete organica per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico. Pertanto si propone l’aumento dei fondi alla ricerca di base e applicata fino al raggiungimento di un ulteriore punto percentuale di spesa di Pil .