Il 28 dicembre 2020 il tribunale di Shangai ha condannato a 4 anni di reclusione l’attivista cinese, Zhang Zhan. L’accusa nei suoi confronti è di aver “provocato litigi e problemi” per le segnalazioni di fatti iniziali all’epidemia, quando a Whuan, città focolaio del Coronavirus, si parlava ancora di polmonite misteriosa.
In realtà la “colpa” di Zhan è di aver documentato una situazione ancora peggiore di quella descritta dalla narrazione dei media e del governo cinese.
In una lettera congiunta pubblicata il 17 settembre 2021, Reporters sans frontières (RSF) e una coalizione di 44 ONG per i diritti umani hanno esortato il presidente cinese Xi Jinping a scagionare e rilasciare Zhang Zhan, 38 anni, giornalista che ha seguito le prime fasi dell’emergenza Covid-19. pandemia nella città di Wuhan (Cina centrale).
Le condizioni di salute di Zhan sono molto precarie. La stessa Zhang Zhan ha riferito si essere stata vittima di maltrattamenti e alla sua famiglia sono state sistematicamente negate le visite.
Chi è Zhang Zhan
Zhang Zhan è un ex avvocato di 38 anni e da tempo è un’attivista dei diritti umani in Cina. Di conseguenza è stata più volte minacciata e molestata dalle autorità cinesi. Nel 2019 ha sostenuto le proteste di Hong Kong partecipando di persona. Nel settembre nel 2019 fu arrestata e detenuta a Shangai per il suo sostegno alle proteste. Durante la detenzione fu costretta a sottoporsi due volte all’esame psichiatrico. Fu rilasciata il 26 novembre 2019.
L’accusa
Zhang Zhan a febbraio si recò a Whuan per documentare la gestione della pandemia e raccontare le storie, incluse le detenzioni di giornalisti indipendenti, attraverso i canali di Wechat, Youtube e Twitter.
Il 15 maggio 2020 Zhan fu arrestata. Il 19 giugno 2020 la procura del distretto di Pudong formalizzò l’arresto di Zhan. L’atto di accusa a carico di Zhan fu di essere andata il 3 febbraio a Whuan e di aver inviato “una grande quantità di notizie false su Wechat, Youtube, Twitter” e “accettato le interviste con i media esteri” provocando critiche maliziose sulla gestione del virus a Whuan.
Lo sciopero della fame di Zhan
A settembre la giornalista ha iniziato uno sciopero della fame che purtroppo ha portato a un deterioramento delle sue condizioni di salute. L’avvocato di Zhan ha appreso che le autorità di detezione hanno iniziato a nutrirla con la forza attraverso un tubo di alimentazione. Nell’ultima visita ha raccontato di aver visto l’attivista molto esausta debole e magra.
La condanna
Il 28 dicembre Zhan è stata condannata a 4 anni di carcere, rea di aver “causato litigi e problemi”, un’accusa abbastanza stravagante, ma tipica dei regimi come quello cinese che vuole zittire gli attivisti e i dissidenti.
#张展案 当庭宣判四年有期徒刑
张展:公民记者及律师,2020年2月在武汉报导疫情相关消息……在5月15日她在武汉住所被上海警方跨省抓捕,涉 #寻衅滋事罪,今天在上海开审,法院当庭宣判入狱4年。#张科科 #任全牛 两位辩护律师多次会见,披露张展被抓捕后,绝食抗争、被强制灌食、被绑约束带、被戴脚镣 pic.twitter.com/cUFK8wx5Pf— 民生观察 (@minshengguancha) December 28, 2020
La Cina è al 177^ posto nell’RSF
Insieme a Zhang Zhan, almeno altri 10 difensori della libertà di stampa detenuti in Cina potrebbero presto subire un destino mortale , tra cui il giornalista investigativo e vincitore del premio RSF World Press Freedom Huang Qi , l’editore svedese Gui Minhai e il giornalista uiguro Ilham Tohti , destinatario del premio Václav Havel. e Premio Sacharov .
La Cina, classificata al 177° posto su 180 nell’RSF World Press Freedom Index 2021 , è il più grande sequestratore di giornalisti al mondo con almeno 122 detenuti.
wwww.annalisacatapano.it è un blog di approfondimento, basato sui fatti . Ma il lavoro che c’è dietro ha un costo. Il tuo contributo, anche minimo, permetterà di portare avanti il progetto, con tanti approfondimenti di qualità. Grazie mille!